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Monumen

Fontana Piazza Madonna della Libera – Pratola-Peligna

Informations :

  • Fondeur: VAL D'OSNE
  • Adresse ou lieu-dit: Piazza Madonna della Libera
  • Localité: Pratola Peligna
  • Pays: Italie
  • Continent: Europe
  • Planche Volumen: VO2_PL542
  • Matériau: Fonte
  • Type d'oeuvre: Fontaines et vasques
  • Morphologie: fontaine
  • Titulaire(s) et droits sur les photos: web, M. Maietti

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Fontana Piazza Madonna della Libera – Pratola-Peligna
Fontana Piazza Madonna della Libera - Pratola-Peligna - Image1Fontana Piazza Madonna della Libera - Pratola-Peligna - Image2
Fiche créée ou mise à jour par : le 4 février 2011

Description:

Désignation :  Fontana

Visible :  oui

Propriétaire :    commune

Sculpteur :

Fondeur : Val d’Osne

Fontaine VO, pl. 542-O

Historique

Le due piazze principali di Pratola, Piazza Garibaldi e Piazza Madonna della Libera, sono ornate da due bellissime fontane della fine dell' ottocento, che rappresentano un po' la memoria storica della cittadina, dal momento che sono al centro della vita commerciale, culturale e sociale del paese: esse sono mute testimoni della nostra storia dalla fine  dell' ottocento ai giorni nostri e lo saranno ancora chissà per quanti altri anni, direi secoli.

Esse hanno la loro radice, praticamente, dall' unità d' Italia, anche se l' esigenza di una acquedotto, e dunque delle fontane, era sentita in maniera impellente per combattere le malattie derivanti dalla scarsa igiene, dal momento che le acque delle pur numerose sorgenti e quelle dei fiumi non offrivano più le garanzie di potabilità.

Dalla bella pubblicazione di Vincenzo Pizzoferrato, data alle stampe in occasione del recente restauro delle Fontane, è ricordato che il 9/11/1804:" il Parlamento cittadino sente la necessità di formarsi anche in questa nostra Terra, una fontana per allontanare da noi le malattie che derivano dalle pessime acque che da noi si bevono ".

In effetti, dopo l' unità d' Italia fu fatta

un' indagine sistematica sulle condizioni igienico- sanitarie dell' Abruzzo e ne risultò un quadro desolante dì malattie endemiche, di grande mortalità infantile in particolare, per cui si palesò necessario un intervento massiccio per la salvaguardia della salute.

"Il nostro pensiero deve correre grato agli amministratori dell'epoca che, non soltanto costruirono l'acquedotto, ma ebbero cura di realizzare le fontane, come oggi appaiono,  in maniera artistica; esse sono state ammirate, sempre, per la loro bellezza artistica e per la loro imponenza rispetto alle condizioni architettoniche e urbanistiche delle due piazze alla fine del secolo scorso ". Ripercorriamo brevemente la storia della realizzazione dell' acquedotto e delle Fontane: La giunta Municipale diede incarico alla Società Italiana per condotte d' acque di Roma affinché predisponesse uno studio di massima: il progetto fu redatto dall' Ing. Giuseppe Zannini, dopo  accurato studio dei luoghi, che indicò, dopo aver valutato numerose soluzioni, come soluzione preferenziale, quella della sorgente di Fonte SantilIi poco distante da Fonte d' Amore. Il progetto definitivo fu predisposto dall' Ing. Ciarletta Costanzo, di L' Aquila, che si avvalse dell' opera del chimico prof. Parrozzani, luminare del campo e validissimo insegnante dell' Istituto Tecnico dell' Aquila. I lavori furono eseguiti dalle ditte Fabrizi Giuseppe fu Fabrizio, De Nino Vincenzo fu Domenico, Petrella Antonio fu Luigi e Di Cioccio Nicola di Salvatore, tutte di Pratola Peligna. Furono installate molte fontanine nei rioni: particolare attenzione furono riservate alle Fontane di Piazza Garibaldi e di Piazza Madonna della Libera. Le parti in ghisa, come si vedono ancora oggi, tornate alla luce dopo il recente splendido restauro, furono acquistate nel 1892 alla ditta francese Societé Anonyme des Hauts Fourneaux e Fonderies du Val d'Osne di Paro.

Il collaudo delle opere fu fatto dall' Ing. Lepidi, alla presenza del sindaco Pietro Fabrizi e delle massime autorità cittadine. La fontane erano perfettamente funzionanti dal giugno del 1894, anche se non conosciamo la data precisa dell' immissione dell' acqua in rete.  Da rilevare che I' Ing. Ciarletta, che per questo progetto fu premiato con la medaglia di bronzo alla Mostra Internazionale di Ingegneria sanitaria del 1894, non si limitò, nella sua relazione, a descrivere I' iter del progetto, ma offrì pareri e consigli, veramenteall' avanguardia per il tempo,in modo

che l' acquedotto realizzasse in pieno le  finalità per le quali era stato concepito: propose, fra I' altro, la istituzione di un servizio di raccolta dei rifiuti, con carretti appositamente studiati, o, in alternativa, la istituzione di punti di raccolta nei vari rioni.

(Notizie tratte dalla fondamentale pubblicazione di Vincenzo Pizzoferrato, realizzata in occasione della inaugurazione del restauro delle due Fontane, e da altre fonti archivistiche, a cura di PanfiloPetrella).

Numéro d'identification de la fiche : M2008

     

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